sabato 3 luglio 2010

EL PUEBLO UNIDO


IL CASO NERUDA, Roberto Ampuero, Garzanti
"...In vita mia ho avuto di tutto, Cayetano, amici, amanti, fama, denaro, prestigio, perfino il premio Nobel mi hanno dato. Ma non ho mai avuto un figlio. Beatriz è la mia ultima speranza, una speranza che ormai avevo sepolto da tempo. Darei tutta la mia vita in cambio di quest'unica figlia."
Ripresero il cammino sotto una pioggerella sottile, mentre le voci dei bambini si affievolivano. "L'immortalità possono dartela solo i figli, Cayetano, non i libri; il sangue, non l'inchiostro; la pelle, non le pagine stampate."

IL LIBRO
A metà tra un romanzo giallo e una biografia, l'autore ci fa conoscere la storia del Cile contemporaneo a Neruda. Non è Isabel Allende ma è un bel libro da leggere e da modo di conoscere parte della storia contemporanea senza pregiudizi evidenti e senza annoiare. Forse si voleva bissare il successo de Il Postino ma questo libro mantiene comunque una sua originalità. A milano è scoppiato il caldo e non ho l'aria condizionata. Appena posso mi siedo all'ombra della terrazza e mi metto a leggere. Il caldo spinge ad oziare, avrei mille cose da fare ma manca la voglia. Credo che aggiornerò le pagine del blog abbastanza frequentemente!

IL TUO SORRISO

Toglimi il pane,
se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
Perché io ne morrei.

Pablo Neruda

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