martedì 22 giugno 2010

CHIESA CATTOLICA


A OGNI UOMO UN SOLDO, Bruce Marshall, Jaca Book

"... il mondo è pieno di cattiveria. Se non fosse stato pieno di cattiveria non ci sarebbe stato bisogno che Gesù benedetto scendesse dal cielo e morisse sulla croce. Non ci sarebbe stato bisogno della Chiesa cattolica e dei suoi sacramenti. E se vogliamo rendere il mondo un po' migliore, non ci riusciremo a forza di affliggerci per la sua cattiveria: riusciremo solo a forza di pregare, di predicare e amministrare i sacramenti. Mire usted, lo so che io non prego molto bene, perchè ci sono sempre le mosche che mi fanno il solletico dietro il collo e mi interrompono. So anche che non predico molto bene, perchè quando cerco di parlare di Nostro Signore, della Madonna e dei santi la gente si mette a sbadigliare e si distrae. Ma coi sacramenti so di non fallire mai, perchè quelli sono il gran fuoco acceso da Dio nel mondo perchè gli uomini ci si scaldino le mani..."
(...)
Il cristianesimo, disse Gaston, era una compagnia tanto quanto un'ascesi: i cristiani, quando la domenica uscivano di chiesa, avrebbero dovuto ridere, scherzare, darsi di gomito, invece di passarsi davanti come tanti sconosciuti che emergessero da un grande magazzino.
(...)
Non erano cattivi, lo sapeva, altrimenti non avrebbero rinunziato al mondo per farsi imprimere, nell'ordinazione, il segno di Dio. Erano deboli, e d'uomini deboli Dio aveva costruito la Chiesa. Ed era proprio questo il lato meraviglioso della Chiesa: che lo Spirito Santo riuscisse a tenerla insieme, quando Dio l'aveva costruita d'uomini così deboli.


IL LIBRO

Scritto nel 1949 e così attuale. Ho voluto riportare tre citazioni che mostrano l'amore dell'autore, convertito dall'anglicanesimo, per la Chiesa cattolica, amore che non censura i limiti ma che li inserisce in un significato più grande, proprio del rapporto di figliolanza. Ed in un momento come questo, in cui della Chiesa si gridano gli errori e si evita di guardare il bene che porta al mondo, credo sia un libro che noi cristiani dobbiamo leggere o rileggere. Qualche tempo fa alla BBC World, che si vede nella televisione digitale terrestre, hanno trasmesso un dibattito dal titolo: la Chiesa cattolica è qualcosa di buono nella società odierna? Inutile dire che hanno vinto quelli che rispondevano di no. Ma nel forum, che è rimasto aperto per tanto tempo e ha visto la partecipazione di gente da tutto il mondo, è stato commovente vedere la testimonianza di molti cattolici, soprattutto di quelli che vivono in Paesi dove manca la libertà religiosa e dove si rischia la vita per la propria fede. Comunque il libro testimonia la fede dei semplici, di chi vive il vangelo tutti i giorni e non predica un verbo astratto, sentito e risentito. Bello il libro, bella anche la traduzione e bello anche l'umorismo che traspare nei vari episodi.

sabato 12 giugno 2010

UN FATTO


IL MIRACOLO DI PADRE MALACHIA, Bruce Marshall, Jaca Book

Ed ora un monaco cattolico romano si faceva avanti a dimostrare che la dottrina cristiana era un fatto reale, come l'India o il Canale di Panama. Beh, non per questo essi ci avrebbero creduto di più. no, no, non loro.
Naturalmente non ragionavano proprio in questi termini, almeno ad alta voce; ma la somma totale delle loro false deduzioni derivate da premesse ancor più false portava alla conclusione generale che il cristianesimo era una bellissima cosa, una cosa salutare e anche britannica, fintantochè si accontentava di essere un'improbabile probabilità, ma non era che un fiasco completo quando cominciava a diventare spudoratamente e manifestatamente vero. Le dotte dichiarazioni dei decani più popolari e la vita privata delle attrici anormali avevano fatto la loro opera. Gli uomini e le donne che non avevano mai letto cose superiori per profondità alla cronaca di un incontro di pugilato o di un matrimonio nell'alta società incontravano ora qualche difficoltà intellettuale a credere ciò che sant'Ignazio di Loyola, san Domenico e san Benedetto avevano mandato giù senza sforzo; d'altra parte il peccato era divenuto un così piacevole surrogato del golf nelle giornate piovose che gli inglesi di sana costituzione, uomini e donne, non potevano facilmente adattarsi ad assumere un atteggiamento più benevolo verso il mito e il mistero, solo perchè questi erano diventati, almeno per una settimana, fatti reali e concreti.

IL LIBRO

Iniziano le letture estive e, di conseguenza, il desiderio di non sprecare il dono del tempo libero. Questo è un bellissimo libro, cattolico e britannico al 100 %. La vena umoristica è sottile ma onnipresente. La descrizione della società contemporanea (siamo nel 1931) all'autore, è perfetta e, forse, anche profetica. Oggi siamo un po' tutti così: se qualcosa non rientra nei nostri schemi mentali, allora non esiste. La realtà non è oggettiva ma ciò che abbiamo già in mente. Fin quando un avvenimento inspiegabile e non manipolabile ci sorprende e ci costringe a sollevare lo sguardo.

Da" IL RACCONTO DELL'ANTICRISTO"
Con accento di tristezza, l'imperatore si rivolse a loro dicendo:«Che cosa posso fare ancora per voi? Strani uomini! Che volete da me? Io non lo so. Ditemelo dunque voi stessi, o cristiani abbandonati dalla maggioranza dei vostri fratelli e capi, condannati dal sentimento popolare; che cosa avete di più caro nel cristianesimo?». Allora simile a un cero candido si alzò in piedi lo starets Giovanni e rispose con dolcezza: «Grande sovrano! Quello che noi abbiamo di più caro nel cristianesimo è Cristo stesso. Lui Stesso e tutto ciò che viene da Lui, giacché noi sappiamo che in Lui dimora corporalmente tutta la pienezza della Divinità. Da te, o sovrano, noi siamo pronti a ricevere ogni bene, ma soltanto se nella tua mano generosa noi possiamo riconoscere la santa mano di Cristo. E alla tua domanda che puoi tu fare per noi, eccoti la nostra precisa risposta: confessa, qui ora davanti a noi, Gesù Cristo Figlio di Dio che si è incarnato, che è resuscitato e che verrà di nuovo; confessalo e noi ti accoglieremo con amore, come il vero precursore del suo secondo glorioso avvento». Egli tacque e piantò lo sguardo nel volto dell'imperatore. In costui avveniva qualche cosa di tremendo. Nel suo intimo si stava scatenando una tempesta infernale, simile a quella che aveva provato nella notte fatale. Aveva perduto interamente il suo equilibrio interiore e tutti i suoi pensieri si concentravano nel tentativo di non perdere la padronanza di se stesso anche nelle apparenze esteriori e di non svelare se stesso prima del tempo. Fece degli sforzi sovrumani per non gettarsi con urla selvagge sull'uomo che gli aveva parlato e sbranarlo coi denti. A un tratto sentì la voce ultraterrena a lui ben nota che gli diceva: "Taci e non temere nulla". Egli rimase in silenzio. Pero il suo volto, rabbuiato e col pallore della morte, era divenuto convulso, mentre i suoi occhi sprizzavano scintille. Frattanto durante il discorso dello starets Giovanni il gran mago che stava seduto tutto ravvolto nel suo ampio mantello tricolore che ne nascondeva la porpora cardinalizia, sembrava occupato a compiere sotto di esso arcane manipolazioni, i suoi occhi dallo sguardo concentrato scintillavano e le sue labbra si movevano. Dalle finestre aperte del tempio si scorgeva avvicinarsi un'enorme nuvola nera. Lo starets Giovanni che non staccava i suoi occhi sbigottiti e spaventati dal volto dell'imperatore rimasto ammutolito a un tratto diede un sussulto per lo spavento e voltandosi indietro gridò con voce strozzata: «Figlioli, è l'Anticristo!». Nel tempio scoppiò un tremendo colpo di tuono e simultaneamente si vide saettare una folgore enorme a forma di cerchio che avviluppò il vegliardo. Per un istante tutti rimasero come annichiliti e quando i cristiani si furono ripresi dallo stordimento, lo starets Giovanni giaceva a terra cadavere.

VLADIMIR SOLOVE'V

domenica 6 giugno 2010

PRONTI PER IL VIAGGIO


UNA SETTIMANA ALL'AEROPORTO, Alain de Botton, Guanda.

Agli albori dell'epoca industriale, fu facile motivare la forza lavoro utilizzando un unico strumento, molto semplice: la frusta. I lavoratori potevano essere picchiati con violenza e impunemente, per incoraggiarli a cavare pietre o a vogare con maggior entusiasmo. Ma con l'aumento delle mansioni - all'inizio del Ventunesimo secolo l'industria costituisce ormai il settore dominante del mercato - si è dovuto ridiscutere le regole: il lavoro può essere svolto con profitto solo se i lavoratori sono pienamente soddisfatti, e non costretti ad obbedire con riluttanza. Quando è diventato chiaro, per esempio, che una persona incaricata di spingere le carrozzine degli anziani in giro per il terminal o di servire pasti ad alta quota non può farlo se è imbronciata o arrabbiata, il benessere psicologico dei dipendenti ha cominciato a diventare uno degli interessi commerciali primari delle aziende.
Da queste regole è nata l'arte del management, una serie di comportamenti studiati per indurre, e non estorcere, l'impegno nei lavoratori e che, alla British Airways, ha ispirato l'organizzazione di seminari di training motivazionale, l'accesso libero in palestra e la mensa gratuita per ottenere uno scopo davvero calcolato, fragile e per nulla sentimentale: cortesia e buone maniere.

IL LIBRO

In copertina c'è scritto "acuto e molto divertente" Acuto non lo so ma divertente non lo è davvero. Forse colpa del traduttore. L'autore è spesato per stare una settimana nell'aeroporto di Heathrow e scrivere di ciò che vede. Alcune delle cose che osserva sono davvero molto interessanti. Come la storia della ragazza polacca che paragona l'autore di Quo Vadis? con un altro connazionale: tutto sembra rilevare una ricercatrice universitaria ed invece non è che una prostituta di alto livello. Il problema della letteratura contemporanea è che necessita di continuo aggiornamento, diventa subito "superata". In questo caso manca il vulcano islandese, che ha bloccato a Madrid mia figlia maggiore, quasi disperata e senza soldi, e la crisi economica che vede la compagnia di bandiera sempre più a rischio.
P. S. sulla motivazione al lavoro. Io farei il mio lavoro anche gratis perchè mi piace davvero tanto, credo che la nostra ministra lo abbia scoperto. L'anno prossimo dovremo organizzare il tempo pieno con tre insegnanti in meno in organico: non c'è frusta che funzioni. La quantità di ore è salva. Infatti i bambini faranno quaranta ore come sempre ma vedranno un sacco di insegnanti, alcuni solo per due ore di mensa, altri per una materia sola. Alla faccia della maestra unica! E peggio delle medie! E dalla parte degli insegnanti non vi dico come sia impossibile formulare un orario, ci sono un sacco di spezzoni, gente che va a casa due ore e poi torna. E la prospettiva è di continuare così fino all'età di 65 anni?
Qualcuno mi sa spiegare perchè l'iinalzamento dell'età pensionabile vale solo per le donne statali? Forse le impiegate in ufficio, commesse nei negozi, cassiere dei supermercati... lavorano di più?

DA KAMPALA UNA LEZIONE PER CHI VUOLE EDUCARE
Lo scorso 21 maggio a Kampala, dopo aver partecipato a una tavola rotonda sull’educazione di qualità nei paesi in via di sviluppo, ho inaugurato la scuola secondaria intitolata a Don Luigi Giussani.
Rose Busingye ha spiegato che “l’idea di costruire una nuova scuola nasce dal fatto che nessuno educa i ragazzi a riconoscere il loro valore e la loro dignità. Nelle scuole questo non succede. Soprattutto in Africa i ragazzi sono trattati male, spesso picchiati, ed escono che sono peggio degli altri. Quello che invece è importante è un rapporto che riconosce il valore dell’altro, dove l’altro non deve diventare lo schiavo delle tue idee, dove l’educatore ti deve accompagnare al tuo destino”.
Quello di Rose è un ritratto della sfida con cui si confronta la nostra società. L’opera che è appena nata è il frutto del lavoro di persone che devono costituire un esempio per chi gestisce una scuola o addirittura un intero sistema scolastico. Per educare oggi non dobbiamo dare per scontato il soggetto, cioè il giovane o l’adulto di fronte a noi.
Inoltre non dobbiamo considerare ovvio il fatto che questo giovane o adulto possiede nel profondo il desiderio di imparare. Anche se non è cosciente del desiderio, è dentro di lui. Un insegnante può iniziare a risvegliare quel desiderio dello studente solo se non dà per scontato lo studente stesso. Allo stesso modo nessuna istituzione, né la Chiesa né il governo, possono dare per scontato l´interesse delle persone.
I giovani stanno pagando a causa dello scetticismo di adulti che pensano come Malraux che “non c’è nessun ideale per cui valga la pena sacrificarsi, perché tutti sono bugiardi e nessuno conosce la verità”. Senza una verità convincente e credibile da proporre, gli adulti non risveglieranno l’interesse dei giovani, perché sapranno che gli adulti non credono in quello che dicono.
Gli studenti hanno bisogno di essere introdotti alla totalità della realtà e di mostrare la sua rilevanza per la loro vita. L’educazione non è altro che rispondere alla domanda di senso che nasce da un incontro con la realtà. Se abbandoniamo questo a favore della neutralità stiamo fondamentalmente abbandonando l’educazione. Abbandoniamo ciò che é necessario per essere pienamente umani.
Sarebbe irrazionale dare a un bambino un giocattolo e non dirgli come funziona. Abbiamo ricevuto il più bel dono che l’uomo possa ricevere, la vita, ma non abbiamo le istruzioni di come funziona la vita. Un insegnante può dare questa ipotesi di significato in modo ragionevole solo come autorità. E l’autorità è chi ti aiuta a crescere.
La grande sfida che abbiamo di fronte a noi è se siamo in grado di offrire qualcosa che sia abbastanza attraente da risvegliare la ragione e la libertà della persona. Offrire questo non è un’imposizione. È semplicemente il più grande servizio che possiamo dare ai nostri giovani. È la stessa cosa di quello che un padre desidera per i propri figli. Solo in questo modo possono ringraziarci per avergli donato la vita, perché sarebbe ingiusto introdurli in questo mondo senza offrirgli un’ipotesi di significato.
Che cos’è la verità? Nessuno ha questa risposta. Ma possiamo incontrarci e riconoscere la verità e siamo tenuti a servirla. La verità è un uomo che offre se stesso, che ci viene incontro, che ha un giudizio sulla realtà. È quell’uomo il cui cuore è destato dallo spirito e capace di sfidare il mondo oltre il suo male. E andando oltre il suo male c’è la responsabilità di costruire il bene per tutti.
MARIO MAURO (da www.ilsussidiario.net)