giovedì 18 giugno 2009

CREDERE E' CONOSCERE

(foto di Claudio Romani)


LA MOGLIE DI PILATO, Antoinette May, Baldini Castoldi Dalai

Innanzitutto va detto che non ho assistito alla sua crocifissione. Se vuoi un'analisi minuziosa di quella tragica vicenda, da me non la sentirai. in questi ultimi anni si è parlato molto del mio tentativo di impedirla, di come abbia supplicato Pilato raccontandogli il mio sogno. Ignorando quanto è realmente accaduto, alcuni si ostinano a vedermi come una sorta di eroina. Di Gesù, il figlio di Maria, si dice che è un dio, o almeno il figlio di un dio.
In quei giorni, la situazione a Gerusalemme era pronta a esplodere. pilato mi avrebbe vietato di assistere ad un'esecuzione pubblica. Ma quando mai le regole hanno avuto importanza, per me? Quando mai il rischio mi ha impedito di fare qualcosa che mi ero riproposta? Il fatto è che non potevo sopportare la vista dell'agonia di...di... chi era veramente? Dopo tutti questi anni non lo so ancora. Qualche giudeo lo credeva il messia mentre i loro sacerdoti lo accusavano di essere un "agitatore". Se la sua stessa gente era in disaccordo, come potevamo noi romani pensare di saperlo?

IL LIBRO

Ho iniziato a leggerlo contenta: un libro originale, belle le ricostruzioni storiche, ben fatti gli intrecci con i fatti noti del periodo storico e dei racconti del vangelo, una specie di nuovo Ben Hur, di Il Gladiatore al femminile. Forse qualche volta un po' melenso, soprattutto nelle storie di tipo amoroso, un po' troppo scontate nella descrizione dei rapporti tra i due sessi ma, comunque un bel libro, del genere "divorabile" sotto un ombrellone.
Invece tutto crolla quando la Maddalena incontra Gesù. Deve essere l'effetto Dan Brown: la donna si innamora di gesù e i due si sposano. Volevo smettere di leggerlo. Possibile che una scrittrice donna non possa ipotizzare che la Maddalena amava Gesù come non aveva mai amato tutti gli uomini che già aveva avuto. Non era una prostituta per disperazione, ne aveva di soldi, con gli uomini ci andava perchè voleva, secondo me, era lei che sceglieva. Era una donna anticonformista e non sottostava all'autorità di nessun uomo. Perchè avrebbe dovuto scegliere Gesù? Per lei lui era diverso, era una presenza così eccezionale, così rispondente ai suoi desideri del cuore da cambiare la sua vita. Perchè altrimenti sarebbe stata ai piedi della croce o lui le sarebbe apparso da risorto prima che ai discepoli.
Possibile che una donna non possa ipotizzare un rapporto d'amore che non implichi il possesso?
E peggio ancora, nella parte finale, la resurrezione ha qualcosa di subdolo, sembra un trucco riuscito male. Gesù inoltre è un po' senza "attributi", più che un uomo sembra un dolcificante (neanche quello di Zeffirelli aveva raggiunto tali livelli).
Peccato, sarebbe stato un bel libro.
W Mel Gibson!

P. S. Nonostante i decantati studi e ricerche a Stanford, splendida università californiana, c'è un anacronismo:
la bimba di Pilato costruisce castelli di sabbia sulla spiaggia. Mi spiace per l'autrice ma i castelli non erano ancora stati inventati!




Da Tutta la gloria del profondo:



Credo di aver scoperto il segreto dell'universo, che consiste nel fatto che non esiste nessun segreto. E' questo il guaio dei moderni: non hanno il senso del mistero.



Bruce Marshall

venerdì 12 giugno 2009

A PROPOSITO DI LIBRI

SHAKESPEARE SCRIVEVA PER I SOLDI, Nick Hornby, Guanda editore.
Frau Paul dà alla luce un bambino molto malato proprio durante la costruzione del Muro; una mattina, al risveglio, scopre che il Muro la divide dall'unico ospedale in grado di aiutare il figlio: I dottori, senza il permesso della madre, lo portano di nascosto dall'altra parte e lui vivrà in ospedale per cinque anni.
A Frau Paul vengono concessi solo sporadici permessi di andare a trovare il bambino e lei e il marito prendono la decisione, forse non innaturale, di tentare la fuga a Berlino Ovest. I loro progetti vengono scoperti: Frau Paul rifiuta un patteggiamento che metterebbe in pericolo un giovane dell'Ovest che ha aiutato loro e altri. Così la donna va in prigione. Suo figlio, quando finalmente lo lasciano tornare a casa, ha cinque anni. (E' interessante, fra l'altro, che i personaggi centrali delle Vite degli altri non abbiano figli. Ho l'impressione che i figli tendano a limitare la gamma di scelte morali.

(Commentando il libro c'era una volta la DDR di Anna Funder)

Comunque , viva la narrativa! Abbasso i fatti! I fatti van bene per gli ottusi, per i conformisti, per i vecchi! Non scoprirete mai niente del mondo, con i fatti! Però magari darò un'occhiatina a questa biografia di Brian Clough che mi hanno appena mandato. Il calcio non conta, giusto?

Il problema della lettura è che non si finisce mai. L'altro giorno ero in una libreria a sfogliare un volume che si intitolava più o meno I 1001 libri che leggerei prima di morire (e, senza far nomi, devo dire che il compito imposto dal titolo è impossibile per definizione, visto che almeno quattrocento dei libri indicati ucciderebbero comunque), ma da lettura nasce lettura - e proprio questo è il punto, no? - e uno che non devia mai da un elenco prestabilito di libri è già intellettualmente morto.
IL LIBRO
Lo stile è suo: piacevolmente ironico, diretto e mai banale. Di Nick Hornby mi piace il fatto che sia uno normale, non fa parte della cerchia degli intellettuali o dei pluripremiati, quando può segue dei gruppi musicali che conosce solo lui, va al pub o allo stadio. E' preoccupato del futuro dei suoi figli, potrebbe evadere dalla realtà in qualche paradiso fiscale ma non lo fa. E' facile pensare che chiunque possa scrivere come lui. E invece la semplicità non è semplice, si rischia di essere naif (e credo che in Come diventare buoni ci sia arrivato molto vicino), noiosi e scontati. Resto fiduciosamente in attesa del suo prossimo romanzo, potrebbe essere davvero grande.

P.S. I testi originali degli articoli si trovano nella versione on line della rivista The Believer (http://www.believermag.com/)

Se i professori hanno oggi come principio quello di affrontare un'opera come se si trattasse di un problema di ricerca per il quale ogni risposta è buona a condizione che non sia evidente, temo che gli studenti non scopriranno mail il piacere di leggere un romanzo.


Flannery O'Connor