domenica 3 ottobre 2010

Prendere l'iniziativa


LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI, Paolo Giordano, Mondadori

Gli occhi di Alice erano aperti. Si erano abituati all'oscurità. Distingueva le sagome dei mobili: la poltrona, l'armadio, la cassettiera con sopra lo specchio che non rifletteva nulla. Tutti quegli oggetti erano lì, immobili e terribilmente inesistenti.
Alice pensò alla camera dei suoi. Pensò che si assomigliavano, che tutte le camere da letto del mondo si assomigliavano. Si chiese di cosa avesse paura, di perderlo o di perdere tutte quelle cose: le tende, i quadri, il tappeto, tutta la sicurezza ripiegata con cura dentro i cassetti.
IL LIBRO

Un angolo di Italia di cui non ho esperienza: persone sole, alcune cariche di gravi problemi di ordine psicologico, persone tristi senza speranza, che restano sulla superficie della vita, che non ridono mai. Giovani e adulti che non prendono iniziativa, che non riescono ad amare, che preferiscono non vedere per non assumere responsabilità. Speravo in un lieto fine ma non c'è. O forse, così come l'autore ha scelto, il lieto fine è proprio questo: lasciar perdere e ricominciare da capo. Comunque, ottima opera prima e di grande successo, da cui è già stato tratto un film.




Charles Péguy: «Un mondo [...] dopo Gesù, senza Gesù»
Il contesto ecclesiale è tutto dominato da una parola che il Papa ripete da mesi e che noi non possiamo dimenticare in questo nostro radunarci, che è la parola “conversione”. Ci ha detto quando siamo andati in piazza San Pietro: «Il vero nemico da temere e da combattere è il peccato, il male spirituale, che a volte, purtroppo, contagia anche i membri della Chiesa. Viviamo nel mondo, ma non siamo del mondo (cfr. Gv 17,14). Noi cristiani non abbiamo paura del mondo, anche se dobbiamo guardarci dalle sue seduzioni.
Julian Carron