domenica 5 ottobre 2008

CORRISPONDENZA DEL CUORE


Da SUNSET LIMITED, Cormac McCarthy, Einaudi

- E in che cosa credi?
- In un sacco di cose.
- Va bene.
- In che senso, va bene?
- Va bene, quali cose?
- Credo in certe cose.
- Questo l'hai già detto.
- Probabilmente non credo più in una serie di cose in cui credevo una volta, ma questo non significa che non creda più in niente.
- Bè, fammi un esempio.
- Più che altro, credo nel valore delle cose.
- Nel valore delle cose.
- Si.
- Ok. Di quali cose?
- Di un sacco di cose. Le cose culturali, per esempio. I libri, la musica, l'arte. Cose di questo genere.
- Va bene.
- Queste sono le cose che per me hanno valore. Sono la base della civiltà. O quantomeno, un tempo avevano valore. Probabilmente oggi non ne hanno più così tanto.
- E cosa gli è successo, a quelle cose?
- La gente ha smesso di dar loro valore. Io ho smesso di dar loro valore. Entro un certo limite. Non saprei neanche spiegarle bene perchè. Quel mondo è in gran parte scomparso. E fra poco lo sarà del tutto.
- Non so se riesco a seguirti, professore.
- Non c'è niente da seguire. Va bene così. Le cose che amavo un tempo erano molto fragili. Molto delicate. Ma io non lo sapevo. Pensavo che fosero indistruttibili. E mi sbagliavo.
- Ed è questo che ti ha spinto a buttarti giù dal binario. Non una questione personale.
- Ma è una questione personale. E' proprio questo l'effetto dell'istruzione. Rende il mondo intero qualcosa di personale.
- Hm.
- Cosa, hm?
- Niente, stavo solo pensando che sono parole belle forti. Non mi viene in mente nessuna risposta, e magari la risposta non c'è per niente. Ma comunque devo proprio chiedertelo: a che servono idee del genere se poi non riescono a farti tenere i piedi incollati per terra quando arriva il Suset Limited a centotrenta all'ora?
- Bella domanda.
- Piace pure a me.

Commento al libro.
Si può definire un lungo dialogo o un breve romanzo. Il testo è di un'essenzialità quasi monastica, ogni pagina ha il suo spunto meditativo. Per chi sa cos'è, potrebbe essere una scuola di comunità, un appendice al Senso Religioso. Lo si legge sperando fino alla fine in una soluzione a noi consona. Invece il finale, che può non piacere, è un inno alla libertà dell'uomo che può scegliere anche una vita che non corrisponde alle esigenze del cuore. Può desiderare addirittura di non rivedere mai più la propria madre. Forse ciò che manca è proprio una compagnia.



Da un discorso dell' allora cardinale Josef Ratzinger "La corrispondenza del cuore nell'incontro con la Bellezza" (2002):
Egli (sta citando Kabasilas) distingue due tipi di conoscenza: la conoscenza attraverso l’istruzione che rimane conoscenza, per così dire, «di seconda mano» e non implica alcun contatto diretto con la realtà stessa. Il secondo tipo, al contrario, è conoscenza attraverso la propria esperienza, attraverso il rapporto con le cose. «Quindi, fintanto che noi non abbiamo fatto esperienza di un essere concreto, non amiamo l’oggetto così come esso dovrebbe essere amato». La vera conoscenza é essere colpiti dal dardo della Bellezza.




3 commenti:

Pupanna ha detto...

m'hai fatto evnire voglia di leggerlo, vediamo se lo trovo ...
ciao

maria stella ha detto...

Fra l'altro è cortissimo
Maria Stella

Pupanna ha detto...

grazie per le belle parole, fotografare per me è un modo di vedere ...