venerdì 10 giugno 2011

Ad est qualcosa di nuovo


IL VICOLO DELLA POLVERE, Qui Xiaolong, Marsilio
La storia di Bai Jie avrebbe dovuto terminare molto, molto tempo fa. E quasi fu c
osì, nel 1954, l'anno in cui tornò in Vicolo della Polvere Rossa dopo messere stata prigioniera di guerra in
Corea. Da allora, della sua esistenza ci si accorse appena, nel vicolo. Non che fosse stata cancellata, ma venne semplicemente considerata l'ombra di se stessa. Ciò che le accadde negli anni successivi fu di scarsissimo interesse per gli altri abitanti del vicolo. Ma non poteva aver vissuto nel vuoto. Ogniqualvolta c'era un sommovimento politico, i sospetti su di lei riaffioravano. E in questi anni c'era stato un gran numero di sommovimenti politici. Poteva essere che quei sospetti fossero fondati, ma così non fu.

IL LIBRO
E' una raccolta di racconti e di solito preferisco i romanzi, perchè mi piace
affezionarmi a luoghi, trame e personaggi mentre i racconti di solito sono troppo brevi perchè scatti l'affezione. Qui siamo a Shanghai, il vicolo è lo stesso e lo vediamo modificarsi dal 1949 al 2005. La storia della Cina è affascinante ma la conosco poco. Certo è un
popolo numeroso ed è un popolo di emigranti ma a parte qualcosa di superficiale lo conosco poco. A San Francisco mi aveva stupito la presenza di numerosissimi cinesi cattolici, tanto che nella chiesa c'era anche una messa nella loro lingua e ho seguito le vicende della chiesa perseguitata. Sono sicuramente un popolo di gran lavoratori e la loro cucina è la più popolare nel mondo, benchè noi italiani pensiamo sia la nostra. Il libro è bello, apre la mente ad una prospettiva diversa. Non mancano anche riferimenti alquanto "disgustosi" al nostro palato delle loro tradizioni culinarie fortunatamente andate perse (occhi di carpa viva o cervello di scimmia viva!)

FOREVER YOUNG
Non c'entra nulla con questo post ma pubblico le parole di questa canzone perchè quest'anno ho avuto la quinta e l'abbia canta alla cerimonia dei diplomi. Non sono mai state scritte parole di augurio più belle di queste.
May God bless and keep you always
May your wishes all come trueMay you always do for others
And let others do for you
May you build a ladder to the stars
And climb on every rung
May you stay forever young
May you stay forever young.

May you grow up to be righteous
May you grow up to be true
May you always know the truth
And see the lights surrounding you
May you always be courageous
Stand upright and be strong
May you stay forever young
May you stay forever young.

May your hands always be busy
May your feet always be swift
May you have a strong foundation
When the winds of changes shift
May your heart always be joyful
And may your song always be sung
May you stay forever young
May you stay forever young.
BOB DYLAN

1 commento:

Riccardo Uccheddu ha detto...

Sicuramente la Cina è per noi un mondo misterioso, affascinante e che per essere capito come merita necessita d'essere "accostato" con rispetto (oltre che con una sana curiosità).
Fortuntatamente è quello che si trova nel tuo post.
Altri non manifestano lo stesso rispetto e ciò contribuisce, purtroppo, a diffondere tanti pregiudizi, se non ad alimentare addirittura il razzismo.
Ovviamente, anche la cultura cinese presenta luci ed ombre; non tener conto di questo equivarrebbe ad una forma di "razzismo al contrario."
In ogni caso io ho trovato molto interessante (circa il tema soprattutto del confronto tra culture) il libro di Jacques Baudouin "Il mandarino bianco", Bur, Milano, 2000.
E' la storia, sia pure romanzata di Teodorico Pedrini, clavicembalista ed allievo dei gesuiti che nel XVIII secolo arriverà alla corte dell'imperatore della Cina.
Questa lettura mi ha fatto pensare molto e nello stesso tempo, mi ha "esaltato"!
Concludo questo commento fiume osservando che la grande "Forever young" di Dylan ha secondo me il suo centro nei versi "May you have a strong foundation when the/ winds of changes shift", possa tu avere una base solida quando soffiano i venti del cambiamento.
Base solida che per me è data da un una fede politica, religiosa, culturale ecc., una fede di qualsiasi tipo ma che comunque ponga sempre al centro l'uomo coi suoi sentimenti, la sua intelligenza ed il suo desiderio di giustizia.
Ciao e scusa la... fluvialità!