CONTRO L'ORA DI MATEMATICA, Paul Lockhart, Rizzoli
Tutto quell'agitarsi e disquisire su quali "argomenti" si dovrebbero insegnare e in quale ordine, o sull'uso di questa notazione piuttosto che di quella, o su quale marca o modello di calcolatrice adottare, è come voler sistemare ossessivamente le sedie a sdraio sul ponte del Titanic! La matematica è la musica della ragione. Fare matematica significa impegnarsi in un atto di scoperta e ipotesi, di intuizione e ispirazione; significa essere in uno stato di confusione, non perchè non ci trovate alcun senso, ma perchè le avete dato un senso e non capite ancora a cosa serve la vostra creazione; significa avere un'idea; provare la frustrazione di un artista; sentirsi sopraffatti e sgomenti di fronte a una bellezza quasi dolorosa; significa sentirsi vivi, maledizione! Togliete questo alla matematica e potrete fare tutte le conferenze che volete; non cambierà nulla. Intervenite pure come volete, cari dottori: il vostro paziente è già morto.
Altro suggerimento di Palmy: un elogio alla matematica come forma d'arte racchiuso in poche pagine da parte di un professore innamorato della materia ma contrario a come essa viene insegnata nelle scuole. Io non insegno matematica, l'ho fatto per un po' ma, potendo scegliere, ho preferito l'area linguistica. La tesi del libro affascina ed è vero che alcuni aspetti della matematica sono entusiasmanti: i tentativi ed errori che sembrano inconcludenti, la scoperta di una soluzione, l'aiuto di chi ha il pallino e ti fa capire quello che sembrava puro arabo... Sicuramente c'è bisogno di una rivoluzione nel suo insegnamento, troppi studenti si mettono in testa di non essere portati o di non capirci niente. Ma nella scuola di rivoluzioni ne servono parecchie. Dell'autore si sa poco o niente ma è facile immaginarlo con un'aria da topo di biblioteca, poco esperto di attività pratiche, un look da creatore di Facebook.
P.S. Sono stata ad un presidio sindacale contro i tagli di personale nelle scuole, mi sono vergognata. Organizzato da cani, tanto urlare, fischiare, sbandierare e non una briciola di proposta. Ma qualcuno si fida ancora dei sindacati nella scuola?
Dal Regina Coeli di domenica 16 maggio
E’ da tanto che voglio scrivere: osservate più spesso le stelle. Quando avrete un peso nell’animo, guardate le stelle o l’azzurro del cielo. Quando vi sentirete tristi, quando vi offenderanno, quando qualcosa non vi riuscirà, quando la tempesta si scatenerà nel vostro animo, uscite all’aria aperta e intrattenetevi da soli col cielo. Allora la vostra anima troverà la quiete.
Pavel Florenskij, da Non dimenticatemi
Pavel Florenskij, da Non dimenticatemi
1 commento:
So bene cosa vuoi dire quando dici "organizzato da cani, tanto urlare, fischiare, sbandierare e non una briciola di proposta" e mi vergogno anch'io.....cosa ci aspetta?!? Speriamo bene e resistiamo.
Buonanotte:O)
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