domenica 23 maggio 2010

APPARTENENZA

IL MURO INVISIBILE, Harry Bernstein, Piemme.

Rimanemmo un po' sconcertati, visto che eravamo già in piedi, e quelli fra noi che rano nella clase dei "primini" esitarono, fino a che udimmo un frusciare che attraversò la grande stanza. Tutti gli alunni salivano in piedi sulle corte panche usate per sedersi ai banchi. Seguimmo a ruota e in quel momento, quando tutti fummo in piena vista, la mestizia dei poveri del Lancashire si rivelò per intero nelle file di corpi magri, emaciati, dei volti smunti e malnutriti, dei vestiti stracciati, i piedi nudi e sporchi, le ferite e le croste su gambe e ginocchia. Di fronte a questo spettacolo desolante, l'appellativo di Scuola Stracciona, che veniva spesso affibbiato alla St. Peter, era del tutto calzante e non poteva stupire nessuno.
"Ora reciteremo il Padre Nostro" disse il preside. Gli scolari non avevano bisogno del libro delle preghiere. Conoscevano le parole a memoria, e così avrei fatto anch'io in seguito, sebbene ai ragazzi ebrei non fosse richiesto di recitare queste preghiere e fossero autorizzati a rimanere silenziosi con la testa china, come per dare meno nell'occhio.
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo Nome...
Come mi è rimasta fissa in mente quella preghiera e alcuni inni che seguivano, con il preside e tutti gli altri insegnanti che vi prendevano parte: il preside che batteva il tempo con la sua sferza e la signorina Penn che strimpellava al piano...

IL LIBRO
Bellissima storia autobiografica di questo vecchietto di cui avevo già letto il secondo libro. Questo è il primo che descrive la sua vita: dalla nascita, 1910, vicino a Manchester, dove la maggior parte delle persone lavora nelle industrie tessili e appartiene ad una società operaia che in Europa sta scomparendo, all'emigrazione in America, prima della seconda guerra mondiale. La sua famiglia è ebrea, molto povera, una famiglia che oggi sarebbe seguita dai servizi sociali e, molto probabilmente, avrebbe i propri figli in affido per incapacità educative. Alcune parti sono commoventi e, nonostante sia passato quasi un secolo, riflettono le stesse problematiche della nostra società: intolleranza, discriminazioni, pregiudizi... Il brano citato qui sopra descrive la prima "assembly", cioè il momento prima dell'inizio delle lezioni in cui nelle scuole inglesi tuttora ci si ritrova prima di recarsi nelle aule per l'inizio delle regolari attività, a cui harry partecipa nella sua vita. Mio marito mi dice che è nell' "assembly" che si crea l'unità tra gli alunni e si sviluppa l'idea di appartenenza. Anche l'amor patrio, che noi non abbiamo tranne nei mondiali di calcio, nasce proprio lì. E tutto attraverso il canto di inni (e chi è stato ad una messa in Inghilterra sa che gli inglesi cantano coralmente molto bene) tramandati di anno in anno. Il mio preferito è Jerusalem, che riporto qui sotto, che avevo sentito per la prima volta nel film "Momenti di gloria" e che è davvero qualcosa dell'altro mondo. E' stato scritto da William Blake ed è un po' come se i nostri studenti, prima di iniziare la lezione, cantassero Dante alle otto del mattino. Comlimenti, comunque, alla Piemme per i testi che sceglie da pubblicare.

Jerusalem
And did those feet in ancient time
Walk upon England's mountains green?
And was the holy Lamb of God
On England's pleasant pastures seen?

And did the Countenance Divine
Shine forth upon our clouded hills?
And was Jerusalem builded here
Among these dark Satanic Mills?

Bring me my bow of burning gold!
Bring me my arrows of desire!
Bring me my spear! O clouds, unfold!
Bring me my chariot of fire!

I will not cease from mental fight,
Nor shall my sword sleep in my hand,
Till we have built Jerusalem
In England's green and pleasant land.

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