IL TESTAMENTO DI MAMMA, Anna Fine, Sonzogno.
Niente male, anche per qualcuno che aveva passato tutta la vita a fare della cattiveria una forma d'arte. Nessuna meraviglia, quindi, che non avesse trovato il tempo per un lavoro o un hobby: aveva devoluto ogni secondo a covare rancori e a fomentare il malanimo. In questi due ambiti, bisognava concederglielo, si era data un gran da fare. Era quasi ammirevole. Il livello di impegno in questa sua vocazione era stato tale che, alla stregua di una martire del passato, era pronta a sfruttare per la causa perfino la propria morte e il proprio funerale. Fino all'ultimo respiro, insomma.
IL LIBRO
L'azione è ridotta al minimo, sembra non capitare niente. Protagonista è la monotonia di una vita da perdente, solitaria, senza speranza o rimpianti, una vita piatta, comune a tutti i personaggi. Eppure qualcosa succede, ci sono degli incontri che fanno vedere le cose con occhio diverso, qualcosa cambia, acquista significato. Credo che la traduzione abbia un po' rovinato il romanzo, ci sono delle note umoristiche ma in italiano vengono un po' velate. Anna Fine comunque è un'ottima scrittrice, forse nota più per i libri per bambini (suo è la Mrs Doubtfire, che ancora mi diverte guardare), inglese nel senso classico del termine: poca azione, ottima ricerca lessicale, straordinarietà nella quotidianità. Ho appena visto il film documentario Grizzly man dove un uomo dà la sua vita per salvare gli orsi: lì c'era passione ma per un ideale molto discutibile, nei personaggi del libro mancano sia ideali cha passioni.
P.S. Buon anno a tutti!!!
L'UOMO CATTIVO
Era un uomo cattivo,
ma cattivo, cattivo, cattivo,
eppure così cattivo il Signore lo salvò:
tutto gli dava fastidio
a cominciare dalla luce,
perfino il latte col caffè.
Ma un dì si chiese
Chi era che gli dava la vita,
un dì si chiese
Chi era che gli dava l’amor.
«Chi se ne frega della vita!
Chi se ne frega dell’amore!»‚
lui ripeteva queste cose,
ma gli faceva male il cuore.
Ed il Signore dal cielo
tanti regali gli mandava,
lui li guardava appena,
anzi alle volte poi si lamentava.
Ma un dì si chiese
Chi era che gli dava la vita,
un dì si chiese
Chi era che gli dava l’amor.
Poi un giorno vide un bambino
che gli sorrideva,
vide il colore dell’uva
e la sua nonna che pregava,
poi vide ch’era cattivo
e tutto sporco di nero,
mise una mano sul cuore
e pianse quasi tutto un giorno intero.
E Dio lo vide e sorrise,
gli tolse quel suo dolore,
poi gli donò ancor più vita,
poi gli donò ancor più amor…
Era un uomo cattivo,
ma cattivo, cattivo, cattivo,
eppure così cattivo il Signore lo salvò
CLAUDIO CHIEFFO
1 commento:
Ciao carissima. Tanti auguri per un 2010 gioiso e pieno di soddisfazioni.
Un caro saluto
annarita
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