domenica 1 marzo 2009

MUSICA MAESTRO!


31 CANZONI, Nick Hornby, Tea

Cerco di non credere in Dio, chiaro, ma a volte accadono cose nella musica, nelle canzoni, che mi lasciano di stucco, mi fanno voltare di scatto. Quando il totale fa più della somma delle parti, quando gli effetti ottenuti sono inspiegabili, gli atei come me cominciano a trovarsi in un territorio pericoloso. (...) Quando sostengo che si può sentire Dio in One man guy di Rufus Wainwright non intendo dire che ci sia un tizio con la barba bianca -un divino Willie Nelson, per intenderci- che sta lì a gorgheggiare con loro. E tanto meno voglio insinuare che questa partecipazione speciale all'inizio della seconda strofa provi che Gesù è morto per i nostri peccati, o che per i ricchi sarà difficile entrare nel Regno dei cieli, intendo solo dire che in alcuni momenti musicali da brividi lungo la schiena -e voi avete inevitabilmente i vostri- diventa difficile rimanere dei razionalisti (difficoltà che non trovo ascoltando musica religiosa per quanto bella possa essere). Lo invitano ammiccandogli. Ma Lui non abboccherà. Credo che abbia abbastanza amor proprio da starsene alla larga.(...) Ma non so se ci sono parole per descrivere cosa succede quando due voci diventano un tutt'uno (e la potenza, la bellezza e la pura perfezione di un semplice accordo non sono un po', come dire, Aldilà? Non c'è da meravigliarsi che Pitagora si sia lasciato tanto prendere dall'armonia.) Posso solo dire che sento cose che non ci sono, vedo e provo cose che normalmente non riesco a vedere o a provare, e comincio a rendermi conto che, sì, esiste l'immortalità dell'anima o, come minimo, una coscienza umana che ci unisce tutti, e che la vita è breve ma ha un senso. Ma, a dire il vero, oltre a questo, non credo di essere sensibile a molti altri effetti. Comunque, non ho intenzione di ascoltare troppo spesso roba come questa, non si sa mai.

Il Libro


C'è un neo: non conosco molte delle canzoni di cui parla e questo induce a saltare paragrafi o capitoli. Ma Nick Hornby è sempre lui e leggerlo è un piacere. Molto belle sono le note autobiografiche, specialmente quando racconta di suo figlio Danny, che è autistico, delle sue abitudini, o meglio fissazioni, del suo rapporto con la musica, delle preoccupazioni di un padre per il futuro di un figlio disabile... C'è un gioco inglese, o più che un gioco è una domanda tradizionale, che chiede quali siano le dieci canzoni che uno porterebbe con sè su un'isola deserta. Con l'invenzione degli mp3 la domanda è diventata retorica. Possiamo immagazzinare ore e ore di musica in macchinette minuscole da non riuscire a trovare il tempo per ascoltarle.


P.S. La voce di Bono mi fa lo stesso effetto di cui lo scrittore parla sopra, ma sono brividi di tutt'altro genere!!!

Ludwig van Beethoven
La musica è una rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia… chi penetra il senso della mia musica potrà liberarsi dalle miserie in cui si trascinano gli altri uomini.
La musica deve far sprizzare il fuoco dallo spirito degli uomini.



p.s. le foto dei due suonatori sono di mio cognato Claudio, che ha diverse passioni: la bici, la musica folk, la fotografia... gli manca solo il tempo!




2 commenti:

palmy ha detto...

Il mio blog è mens sana, non a tempo e luogo:-)

jenny ha detto...

bello il pezzo tratto dal piccolo principe, che risulta essere il primo libro che lessi. anche quello di Hornby sembra interessante..
a proposito bello e soprattutto interessante il tuo blog.