
GESU' DI NAZARETH, Joseph Ratzinger, Rizzoli
La Legge è diventata Persona. Nell'incontro con Gesù ci nutriamo, per così dire, dello stesso Dio vivente, mangiamo davvero il "pane del cielo". Conformemente a ciò, Gesù ha chiarito già prima che l'unica opera richiesta da Dio consiste nel credere in Lui. Gli ascoltatori avevano chiesto a Gesù: "Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?" (...) Gli ascoltatori sono pronti a lavorare, ad agire, a compiere delle "opere" per ricevere questo pane. Ma non lo si può "guadagnare" col lavoro umano, mediaNte le proprie prestazioni. Può venire a noi soltanto come dono di Dio, come opera di Dio: l'intera teologia paolina è presente in questo dialogo. La realtà più alta ed essenziale, non la possiamo comprare con i soli nostri sforzi; dobbiamo disporci ad accogliere il dono e, per così dire, entrare nella dinamica delle realtà donate. Ciò accade nella fede in Gesù, che è dialogo e relazione viva con il Padre e che in noi vuole diventare nuovamente parola e amore.
Il libro

Paul Ludwig Ladsberg (1901-1943, filosofo di origine ebraica, convertito al cristianesimo e morto nei campi di concentramento. La madre si suicidò quando le impedirono di lasciare la Germania per raggiungere il figlio in Francia))
«Non ci resta che l’esempio di Cristo e di quanti tra gli uomini hanno potuto seguire quest’esempio […]. All’uomo che soffre e che subisce la tentazione del suicidio, possiamo dire unicamente: ricordati quello che hanno sofferto Gesù e i martiri. Porta la croce, come loro. Non smetterai di soffrire, ma la croce della sofferenza diverrà dolce per te grazie a una forza sconosciuta che proviene dal centro dell’amore divino». In un tempo in cui «è spesso diventato orribilmente mediocre, il cristianesimo è al tempo stesso minacciato da un nuovo paganesimo fanatico e talvolta a suo modo eroico. Il cristianesimo o sparirà o ritroverà la sua originaria virtù. Non credo» scrive Landsberg «che possa sparire, ma deve certamente rinnovarsi, prendendo coscienza della sua verità. Non è perciò superfluo mostrare oggi, insistendo su un problema determinato, che la morale cristiana non è una qualunque morale universale, naturale o razionale, forse con qualche intuizione in più, ma è la manifestazione nella vita di una rivelazione paradossale. […] Oggi dobbiamo prendere esplicitamente coscienza di alcune cose che erano ovvie in un’epoca ancora vicina allo “spettacolo” dei martiri»
2 commenti:
Io ancora non l'ho neanche iniziato... che vergogna!
Pensa che l'ho iniziato perchè il prof di religione di mia figlia al liceo (normalissimo liceo statale e normalissimo prete giovane) lo ha regalato a tutti i suoi studenti di quinta, tra cui anche lei, l'anno in cui è stato pubblicato
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