venerdì 12 dicembre 2008

FEMMINISMO E RIVOLUZIONE

L'IMPORTANZA DI NON CAPIRE TUTTO, Grace Paley, Einaudi

Una delle cose di cui volevo parlare è il momento in cui, nella giovinezza, di ciascuno di noi o addirittura nell'infanzia, si sviluppa una specie di fedeltà, oppure si viene talmente colpiti da un avvenimento che si cambia per sempre. Penso a questo tutte le volte che si parla dell'Olocausto, a cosa significhi per tutti noi

Mio commento:
Non è quello a cui penso io, io penso a un avvenimento che mi permetta di essere "forever young"!

IL LIBRO

E' una raccolta di articoli o interventi pubblici che questa donna, probabilmente famosa negli Usa, ha rilasciato nella sua lunga vita (1922/2007). Di famiglia ebraica, emigrata dalla Russia è stata protagonista della storia americana: ha protestato per i diritti dei neri, delle donne, contro le varie guerre (Vietnam, Golfo...) e sicuramente ha avuto una vita piena ed attiva.
Io ho avuto la fortuna di non conoscere discriminazioni per il mio sesso: alle superiori eravamo tutte ragazze, a scuola siamo per la stragrande maggioranza donne, in famiglia non avevo fratelli maschi e mio marito è inglese, per cui non ho problemi nemmeno a casa. Contro le guerre mi sono mossa anch'io ma mai per partito preso (non sono pacifista). Rispetto l'esperienza di chi viene definito "attivista".
Un aspetto però della vita di questa donna non comprendo e non credo sia stato raccontato con verità: la sua esperienza di aborto. Questo non le ha mai creato nessun problema di coscienza, proprio lei che si è mossa per salvare il mondo, che si è permessa di giudicare negativamente l'adozione dei bambini vietnamiti nel suo paese (dice che prima uccidevano le loro famiglie e poi li rapivano dal loro paese e dalla loro cultura), proprio lei non è stata capace di accogliere un figlio che arrivava in un momento un po' troppo pieno della sua vita, proprio lei non se ne è mai pentita. Io lo credo poco credibile.

Belli sono invece i consigli che dà ai suoi studenti nei corsi che tiene di scrittura creativa. Qui sotto il secondo dei quindici presi dai suoi appunti sull'insegnamento:

Quest'anno voglio raccontare storie. Chiedo a mio padre, ora che è vecchio e non ha più così tante cose da fare, di raccontarmi delle storie, così imparo come si fa. Cerco di ricordare le storie di mia nonna, le facce dei suoi figli morti. Un primo compito per quest'anno: raccontare una storia alla classe, qualcosa che vostra nonna vi ha raccontato, della vita di qualcuno che ha preceduto la vostra. Questo ci ricorderà del linguaggio di casa nostra. Un'altra storia: al pranzo di Natale o di Pesaq cercate di strappare una storia alle persone più anziane, una storia che gli è stata raccontata dalla persona più vecchia che ricordano. Questo ci ricorderà della nostra storia personale. Inoltre, perchè c'è sempre meno tempo e l'età avanza, nè vostro padre nè vostra nonna si disturberà a raccontarvi storie poco importanti.
Mio commento:
Ora la mia nonna non c'è più ma io ho sempre adorato le sue storie sulla sua infanzia e sui miei lontatni antenati

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