domenica 8 novembre 2009

RIFORME SCOLASTICHE


MALASCUOLA, Claudio Cremaschi, Piemme

Se tutte le forze politiche, sociali, sindacali trovassero un accordo per evitare il definitivo sfascio della scuola pubblica... Se si convenisse sulla necessità di razionalizzare la spesa per l'istruzione, non per tagliare, ma per riqualificare la scuola...Se resistenze governative e inevitabili sollevazioni studentesche, non affossassero ogni tentativo di riforma... Se tutti, o buona parte dei provvedimenti di razionalizzazione del tempo e delle classi che ho descritto venissero realizzati... Se chi ne ha il potere decidesse di investire i risparmi conseguenti nel miglioramento della scuola e in particolare nell'adeguamento delle retribuzioni e della professionalità dei docenti...
Se tutto questo (e altro ancora) accadesse, la sciagura peggiore che potrebbe verificarsi sarebbe un accordo tra le organizzazioni sindacali e il governo per un aumento indiscriminato delle retribuzioni "a pioggia", o peggio ancora sulla base dell'anzianità, senza ridefinire il rapporto contrattuale e professionale dei docenti.
Sarebbe un'altra occasione perduta, e probabilmente l'ultima.

IL LIBRO
E' un'analisi approfondita del sistema scolastico statale italiano, dalla scuola dell'infanzia alle superiori. Tesi del libro è che si può aumentare e anche di molto lo stipendio degli insegnanti, riqualificandoli, tagliando gli sprechi che nella scuola sono tanti, molto di più di quelli che immaginavo. Parte delle opinioni o delle proposte è condividibile, come la chiusura delle piccole scuole, il controllo effettivo del numero di alunni per classe, il tempo prolungato di alcune scuole medie che hanno solo un orario antimeridiano, la compresenza di troppi insegnanti... Su una non sono affatto d'accordo ed è quella di lavorare a luglio. Va benissimo incominciare con gli alunni dal primo di settembre e terminare alla fine di giugno (però mi si devono eliminare tutte le riunioni di quel periodo) ma a luglio non servono insegnanti ma intrattenitori! Già in media cinque ore a settimana vengono da me dedicate alla mensa, ci manca solo che occupi il tempo estivo dei miei alunni. La scuola non deve risolvere il problema dei genitori che non sanno dove mettere i figli, non è il nostro compito. Io sono un'insegnante e sono pagata (poco!) per insegnare, ho studiato e studio per questo, frequento corsi e mi autoaggiorno. Questa è la difesa sbagliata del mantenimento del tempo pieno. Io posso dimostrare che educativamente sia utile ma non mi interessa per niente sapere che è una risposta all'esigenza lavorativa dei genitori (anch'io lavoro e ho figli), altrimenti è impensabile non pensare a tenere le scuole aperte anche a luglio.
Il libro è comunque ricco di dati interessanti, come il sapere che la maggior parte degli insegnanti italiani ha un'età compresa tra i 45 e i 59 anni. Quanti di loro riusciranno ad andare in pensione con quarant'anni di servizio?

Una maestra con la passione della poesia:
Ada Negri

IL DONO

Il dono eccelso che di giorno in giorno
e d'anno in anno da te attesi, o vita
(e per esso, lo sai, mi fu dolcezza
anche il pianto), non venne: ancor non venne.
Ad ogni alba che spunta io dico: "È oggi":
ad ogni giorno che tramonta io dico:
"Sarà domani". Scorre intanto il fiume
del mio sangue vermiglio alla sua foce:
e forse il dono che puoi darmi, il solo
che valga, o vita, è questo sangue: questo
fluir segreto nelle vene, e battere
dei polsi, e luce aver dagli occhi; e amarti
unicamente perché sei la vita.






5 commenti:

palmy ha detto...

Lavorare a luglio? Non è del tutto un'idea sbagliata, ma non per insegnare, i ragazzi a luglio sarebbero esausti. Se proprio dobbiamo uniformarci alle altre categorie di lavoratori che hanno un numero limitato di ferie, allora dovrebbero farci fare altro.

maria stella ha detto...

E aumentarci lo stipendio!

Annarita ha detto...

Concordo Maria Stella sull'aumento dello stipendio!!!

Grazie per la segnalazione di MALASCUOLA. Si propone come qualcosa di interessante.

Salutoni.
annarita

ciaoicrem ha detto...

Cara Maria Stella, grazie per l'attenzione. Non ho certo la pretesa che tutti siano d'accordo su tutto quello che ho scritto. Ma mi sembra importante ricominciare a discutere di scuola, senza pregiudizi e fuori dai luoghi comuni.
Ad esempio, un luogo comune è - a mio avviso - proprio quello del "lavorare a luglio, no!"; io sono un insegnante, e ho studiato per insegnare...". Penso che bisogna ribaltare il punto di vista, non partire dagli insegnanti, ma dai bambini, dai ragazzi, e anche dalle famiglie. Ci sono paesi europei dove le scuole sono aperte tutto l'anno, vacanze di natale comprese, e sono i paesi dove si fanno più figli e le donne lavorano. E poi... ha ancora senso la differenza tra il gioco e lo studio, il periodo di scuole e l'intrattenimento? Si impara solo nelle ore rituali in classe? Proviamo a pensare alla scuola del prossimo secolo, non a quella dei primi del 900: e naturalmente, è la tesi del mio libro, con insegnanti pagati, riconosciuti, qualificati,,,
Buon lavoro e buone letture!

maria stella ha detto...

Scusa, ciaoicrem, sei l'autore del libro? Complimenti per il testo, hai descritto lo spreco di soldi statali in modo egregio. Più o meno sono stata d'accordo con te su tutto, tranne il luglio a scuola. Non perchè non voglia farlo (aumentami però lo stipendio), non per motivi personali(in agosto le vacanze costano molto di più e dovrei concordarle col resto della famiglia) ma educativi. Dove abito io o hai l'aria condizionata o puoi fare davvero ben poco. Funzionano bene gli oratori, con le gite in piscina o la quasi mancanza di attività, a parte le pseudo danze o i gioconi di gruppo! Dal tuo libro viene ben descritta l'età media degli insegnanti di ruolo: ci vedi, noi che facciamo fatica a portare i bambini in palestra?
P.S. Quando vado in Inghilterra e dico il mio orario di lavoro, i miei familiari mi dicono sempre: "Non pensavo fossi part-time!". Sono cosciente dei nostri privilegi!