venerdì 30 ottobre 2009

CARITAS IN VERITATE


BENEDETTO XVI


La cooperazione internazionale ha bisogno di persone che condividano il processo di sviluppo economico e umano, mediante la solidarietà della presenza, dell'accompagnamento, della formazione e del rispetto. Da questo punto di vista gli Organismi internazionali dovrebbero interrogarsi sulla reale efficacia dei loro apparati burocratici e amministrativi, spesso troppo costosi. Capita talvolta che chi è destinatario degli aiuti diventi funzionale a chi lo aiuta e che i poversi servano a mantenere in vita dispendiose organizzazioni burocratiche che riservano per la propria conservazioni percentuali troppo elevate di quelle risorse che invece dovrebbero essere destinate allo sviluppo. In questa prospettiva, sarebbe auspicabile che tutti gli Organismi internazionalie le Organizzazioni non governative si impegnassero ad una piena trasparenza, informando i donatori e l'opinione pubblica circa la percentuale dei fondi ricevuti destinata ai programmi di cooperazione, circa il vero contenuto di tali programmi, e infine circa la composizione delle spese dell'istituzione stessa.

L'ENCICLICA

Veramente non ho ancora finito di leggerla, di solito ne leggo un paragrafo al giorno la mattina appena svegliata. Questo capitoletto però mi ha stupito: il Papa ha davvero una parola su tutto, niente gli è estraneo. Il titolo interroga: perchè la carità nella verità? Io avrei detto il contrario. Il Papa è una roccia: crolla tutto (sia in senso fisico che morale) ma il suo giudizio resta, giudizio che è una presenza, non una parola.




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